La scorsa settimana nel sud-est della Francia si è svolta una vigorosa marcia di protesta di 50 km da Mornans a Valence, conclusasi il 1 febbraio davanti alla locale prefettura. Protagonisti involontari pecore ed agnelli condotti in corteo dai piccoli agricoltori insorti contro l’obbligo dei microchip, che considerano una forzatura indotta, non tanto dalla legislazione dell’Unione Europea (1), ma dagli interessi del mercato delle micro e nanotecnologie (2).

I  sostenitori della pastorizia "naturale" protestano però in generale contro la tendenza all’industrializzazione degli allevamenti e l'abbandono delle tecniche tradizionali. D’altro canto i grandi allevatori sono favorevoli all’introduzione dei microchip, perché possono gestire le mandrie con gli scanner: un costo invece insostenibile per i piccoli proprietari. 

In francese microchip si dice puçe ed ironicamente gli agricoltori in corteo, per difendere a ogni costo la loro posizione,  esponevano cartelli che recitavano "No puçaran" facendo il verso allo slogan  "No pasaran!".

Conosco e frequento una famiglia di imprenditori agricoli che si sono adattati alle regole del mercato e della modernità: la mungitura è meccanizzata in sale piastrellate, l'inseminazione avviene solo tramite fiale, i vitelli vengono venduti o macellati e le mucche selezionate per la produzione di latte intensiva.

I contadini lottano ogni giorno con le quote latte, con la burocrazia, con i vincoli ed i capestri dei finanziamenti al settore.

Beh mi chiedo se sia veramente questo il progresso, mentre ricordo con rimpianto quando da piccola andavo a prendere il latte fresco e vedevo le mucche ed i vitelli pascolare nel prato senza barcode, microchip, anelli identificativi ed orpelli tecnologici vari e se proprio dovevi identificare il bestiame, soprattutto nelle piccole fattorie, lo chiamavi con qualche soprannome tipo "la Nerina".

Proprio in riferimento all'importanza del dato relazionale ed umano anche negli allevamenti, qualche anno fa Catherine Douglas e Peter Rowlinson dell’università di Newcastle, hanno dimostrato che assegnando un nome alle mucche ed avendo attenzione verso di loro, si può aumentare la produzione in modo significativo (3).

Probabilmente sto invecchiando, ma continuo a pensare che il vero sviluppo in ogni campo sia dato dal miglioramento del livello di benessere, attraverso la semplificazione e l'equità dell'accesso alle risorse, non dall'aumento della burocrazia e del controllo.

(1) cfr.  Regolamento CE n. 21/ 2004  http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2004:005:0008:0017:IT:PDF

(2) Une manif de moutons contre le puçage électronique / Laurent Burlet cfr. Rue89Lyon http://www.rue89lyon.fr/2013/01/30/une-manif-de-brebis-contre-le-pucage-electronique/
La rivolta degli agnelli col microochip / Alberto Mattioli, cfr. La Stampa del 28/01/2013
http://www.lastampa.it/2013/01/28/societa/la-rivolta-degli-agnelli-col-microchip-i-pastori-no-al-gregge-super-digitale-0ba0N3wvT3ebxusvmjv7yH/pagina.html
Pecore in rivolta per i microchip cfr. http://www.reporternuovo.it/2013/01/30/pecore-in-rivoltacontro-i-microchip/

(3) cfr. Exploring stock managers’ perceptions of the human-animal relationship on dairy farms and an association with milk production / Catherine Douglas and Peter Rowlinson in Anthrozoos: A Multidisciplinary Journal of The Interactions of People & Animals, vol. 22 (2009), issue 1, pp. 59-69
http://psychologiesociale.cbeaulieu1.ep.profweb.qc.ca/wp-content/uploads/2010/01/anthrozoo-2009.pdf