Ammetto di aver sempre avuto più interesse per la politica internazionale che per gli eventi locali, ma credo che in un mondo sempre più multiculturale, in cui la tecnologia ha ridotto tempi e distanze, ciò che accade in un luogo remoto della terra può avere conseguenze anche nel nostro orticello.

In particolare c'é un collegamento tra l’intervento francese in Mali e l’azione terroristica al giacimento di In Amenas in Algeria o si tratta solo di episodi che rientrano nell’escalation di tensioni nel Sahara e nel Sahel (1) e soprattutto gli interventi europei in Africa riducono la minaccia terroristica o invece l'aumentano?

In Mali la situazione è drammatica dal marzo 2012: dopo il colpo di stato che ha rovesciato l’ex presidente Amadou Toumani Touré  il nord del paese è controllato dal AQMI - Al-Qaida au Maghreb islamique (2), ma sin dagli anni ’90  il deserto del Sahara è stata la patria dei ribelli salafiti espulsi dall'Algeria e roccaforte dei gruppi jihadisti ispirati e finanziati dall'Arabia Saudita dei fondamentalisti wahabiti.

L’addestramento di terroristi islamici nel Sahara occidentale, in Mauritania, in Ciad ed in Sudan è cosa nota da anni e già nel 2003 il GSPC (ora AQMI) si rese protagonista della presa in ostaggio di 32 turisti in Algeria.

L’attacco ad In Amenas aveva verosimilmente come primo obiettivo il blocco delle esportazioni di gas algerino e la cacciata delle compagnie straniere, non certo un’azione strategica di al-Qaeda.
Di sicuro i disordini divampati nel Mali minacciano tutta la regione del Sahara-Sahel, ma rientrano nella logica di una situazione politica confusa e frammentata, dopo la caduta del leader libico Gheddafi nel 2011 e le primavere arabe nel Maghreb e Mashrek (3) .

Sembra che il Sahara dal Senegal alla Somalia sia diventato un trampolino di lancio per l’offensiva di AQMI (4), ma come ci racconta la storia passata sono la povertà e la corruzione dei governi a far insorgere le masse in Africa come in tutti i paesi.
I Tuareg si sono uniti agli islamisti perché dopo la siccità negli anni ‘80 e ‘90, che ha distrutto parte delle loro mandrie, e dopo la caduta del regime libico nel cui esercito avevano trovato impiego, non erano rimaste loro molte scelte.

Scrive Christina Hellmich (5) che l’evocazione della minaccia islamica conviene sia alla propaganda islamista che a coloro che in Occidente sostengono l’azione militare, ma  le minacce jihadiste e islamiste sono spesso sopravvalutate in Occidente.

I governi occidentali dovrebbero piuttosto mettere il dito nella piaga dei traffici lucrativi che portano enormi flussi di denaro ai gruppi islamici sahariani: rapimenti, traffico di droga e contrabbando. Negli ultimi anni sono stati sborsati milioni in riscatti e dal 2005 i cartelli del narcotraffico hanno usato l'Africa occidentale come principale via di transito: nel 2009 a nord di Gao si insabbiò un boeing con 11 tonnellate di cocaina! (6).

Ma evocare la minaccia di Al-Qaida è una giustificazione migliore all'intervento militare occidentale, certo più legittima dell'intervento contro i "mali" della criminalità che minacciano l'area sahariana. Le ragioni della politica internazionale non seguono certo gli interessi delle popolazioni africane.

(1) Sahel (dall’arabo sāhil= la riva del mare) designa la regione intermedia tra il Sahara e l'Africa nera

(2) precedentemente noto come il GSPC (Groupe Salafiste pour la predicazione et le Combattiment)

(3) MicroMega on line:  L'anno della primavera araba / Annamaria Rivera
http://temi.repubblica.it/micromega-online/2011-lanno-della-primavera-araba/?printpage=undefined


(4) Today Mali, tomorrow Nigeria for al-Qaeda / Richard Dowden (Direttore della African Royal Society), The Times 16/01/2013
http://www.thetimes.co.uk/tto/opinion/columnists/article3658710.ece

(5) Mali/Algeria:threat of AQIM to Europe has been overstated/By Christina Hellmich in African Arguments
http://africanarguments.org/2013/01/22/malialgeria-threat-of-aqim-to-europe-has-been-overstated-by-christina-hellmich/
"It is a convenient narrative which benefits both the propaganda machine of Islamists and the calls of those in the West who support military action …”
Inoltre: Mali: jihadist fighters melt away as French begin to regain control/ Luke Harding in The Guardian 28/01/013
http://www.guardian.co.uk/world/2013/jan/27/mali-france-islamist-rebels-north?INTCMP=SRCH

(6) Sahara e Sahel, la cocaina viaggia nel deserto tra stati fantasmi e signori della guerra / Tiziano Rugi
http://www.reporternuovo.it/2012/12/07/sahara-e-sahel-la-cocaina-viaggia-nel-deserto-tra-stati-fantasmi-e-signori-della-guerra/