Avete presente l’esilarante scena del film Che bella giornata, in cui Checco Zalone sottrae indisturbato L’estasi di Santa Teresa? (1). Beh l'episodio non è poi così irrealistico, se si ha voglia di documentarsi riguardo ai furti clamorosi di opere d’arte avvenuti negli ultimi 100 anni, dato che spesso nell'indifferenza e nella noncuranza vengono trafugati pezzi milionari.

La curiosità sul tema m'è venuta leggendo "Allmen e le libellule" il gradevole giallo di Martin Suter del quale ho già parlato qualche settimana fa, ispirato alla rapina avvenuta nel 2004 (2) di alcune preziose coppe di vetro di Gallé (3).
Andando a ritroso nel tempo le cronache tramandano notizie di colpi sensazionali come la sottrazione della Gioconda di Leonardo dal Louvre nell'agosto 1911 ad opera di un operaio, tale Vincenzo Peruggia. 
Nel 1961 Kempton Bunton, un autista disoccupato, si portò via sottobraccio uscendo dalla National Gallery di Londra il "Ritratto del Duca di Wellington" del Goya, che il museo aveva acquistato per 400 mila dollari del tempo. Dopo tre anni l’autista stesso restituì il dipinto e si prese soltanto un anno di prigione.
Nel 1990 altro clamorosissimo furto di opere di Rembrandt, Vermeer, Manet e Degas da parte di due falsi poliziotti in divisa presso una collezione americana. Nel 2003 tocca alla Madonna dei Fusi di Leonardo che fu incredibilmente trafugata da un castello scozzese (4). La palma del più sottratto di tutti i tempi va sicuramente all'Urlo di Munch: la versione ospitata al museo di Oslo è stata asportata e ritrovata per ben due volte nel febbraio del 1994 e nell'agosto del 2004 (5).

Accanto alle azioni furtive dei ladri possiamo citare purtroppo anche molte ruberie avvenute alla luce del sole: le guerre hanno sempre comportato razzie e bottini, ma il saccheggio sistematico di capolavori e manufatti nei paesi occupati dai nazisti da parte dell'Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg (ERR), l'unità speciale creata nel 1940, non ha precedenti. Il database di oggetti d’arte del Jeu de Paume (6) raccoglie i dati relativi a oltre 20.000 oggetti provenienti da registrazioni e fotografie dell'ERR, relative alle opere d'arte confiscate agli ebrei in Francia ed in Belgio tra il 1940 ed il 1944 ed immagazzinate a Parigi nella galleria del Jeu de Paume, in attesa di essere spedite in Germania.

Tornando però ai tempi nostri, pare che la preferenza dei ladri d'arte vada alle tele, più facilmente trasportabili, come testimonia anche la Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, curata dal comando dell'Arma dei Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, che comprende oltre 17.000 beni trafugati (7) dei quali quasi 8000 sono dipinti. Le opere pittoriche passano principalmente attraverso la Svizzera, la Francia ed il Belgio verso l'Inghilterra dove risiedono le principali case d'aste (come Sotheby's e  Christie's) che monopolizzano il mercato delle opere artistiche.
Fra i beni archeologici sottratti invece, oltre alle opere italiane provenienti in prevalenza da Lazio e Campania, vi sono i reperti trafugati da Iraq e Libia (8).

Il commercio virtuale in internet ha favorito l'incontro della domanda e dell'offerta, agevolando i criminali, ma resta il fatto che se è facile sottrarre, più difficile è piazzare le opere d'arte soprattutto se famose ed inventariate. A tal proposito l'intervento di monitoraggio delle forze dell'ordine sui siti di e-commerce e la cooperazione fra organizzazioni internazionali (ad esempio con la Works of Art Unit dell'INTERPOL) ha migliorato il sistema di informazioni volte a ridurre il traffico illecito e l'esportazione clandestina dei manufatti artistici.

Gli interessi in gioco sono elevatissimi tanto che si è coniato il termine di archeomafie (9) proprio per indicare le attività di gruppi criminali che operano nel settore con modalità tipiche delle organizzazioni mafiose e che fanno perdere le tracce della provenienza illecita dei reperti, per poi introdurli nei circuiti di vendita internazionale, con profitti che pare siano vicini ai proventi del narcotraffico.

E' proprio il caso di dire che questi "saccheggiatori" del patrimonio culturale hanno interpretato in modo particolare il proverbio: "Ruba l'arte e mettila da parte" .

(1) http://www.youtube.com/watch?v=h4MEm36FKCk
(2)
Vedi http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2004/10/27/Esteri/SVIZZERA-FURTO-MILIONARIO-DI-VASI-GALLE-A-FONDAZIONE-NEUMANN-2_160119.php
(3) Emile Gallé (1846-1904) artista dell’Art Nouveau, geniale designer del vetro e della ceramica e fondatore dell'École de Nancy cfr. http://www.ntq-data.com/it/emile-galle.html

(4) cfr. http://archiviostorico.corriere.it/2003/agosto/28/Rubata_castello_scozzese_una_Madonna_co_0_030828131.shtml
(5) cfr. http://www.laricerca.loescher.it/index.php/attualita/arte-a-musica/498-lurlo-di-mun4-versioni-due-furti-e-unasta-miliardaria-lulrlo-di-munch
(6) Si veda il database al link http://www.errproject.org/jeudepaume/ messo in linea da un'organizzazione americana (la Claims Conference on Jewish Material Claims Against Germany) che si preoccupa di assistere eredi e legittimi proprietari ebrei per il recupero dei beni sottratti, il risarcimento o l'indennizzo cfr.  http://www.claimscon.org/
(7) La banca dati è consultabile al link  http://tpcweb.carabinieri.it/tpc_sito_pub/
(8)
per i reperti trafugati dall'Iraq cfr. http://tpcweb.carabinieri.it/tpc_sito_pub/SearchIraq.do dalla Libia cfr. http://tpcweb.carabinieri.it/tpc_sito_pub/SearchLibia.do
(9) cfr. http://www.archeomafie.org/