"Gli affari sono affari " deve essere il pensiero della Berghem Ski e di tutti i sostenitori del faraonico progetto del comprensorio sciistico dell'Alta Valle Seriana e della Val di Scalve all’interno del Parco regionale delle Orobie Bergamasche, ora al vaglio della Regione Lombardia: il piano partito nel 2008,  seppur dimezzato e ridotto a 32 milioni di euro, prevede la costruzione di 50 chilometri di piste, con sistemi di innevamento artificiale, un tunnel nella roccia per collegare le due valli, due nuove seggiovie, quattro nuovi impianti, cinque parcheggi, tre rifugi ed una baita sopra Valbondione e naturalmente strade di servizio ed altre infrastrutture (1).

D'altro canto, chi ama la montagna, la natura e soprattutto la bellezza dei panorami incontaminati e la fatica di conquistarli a piedi, non potrebbe mai nemmeno lontanamente pensare di realizzare impianti di risalita che violentano il territorio, tunnel per velocizzare i passaggi degli sciatori da valle a valle, nonché un ecomostro come lo skidome di Selvino, propagandato come "la pista da sci coperta più grande del mondo" (2).

Per contrastare tale progetto di scempio naturalistico, diverse associazioni ambientaliste si sono raggruppate sotto il nome di Orobievive (coordinamento che riunisce Fab, Italia Nostra, Legambiente, Mountain Wilderness, SerianAmbiente e Wwf).

Fra le iniziative messe in atto a difesa del territorio, che hanno portato al ridimensionamento del piano di sviluppo iniziale, oltre ai ricorsi in Procura del WWF (3), ci son stati molti interventi di valutazione dell'impatto ambientale.
Germano Federici del gruppo botanico Flora alpina bergamasca (Fab), ha cercato inutilmente di mappare le specie botaniche rare della valle e fra queste 12 a rischio estinzione, come la Linaria tonzigii e la Saxifraga presolanensis. Inutilmente perchè nell’Analisi degli aspetti ambientali, prodotta per avviare il progetto del comprensorio, queste piante vengono segnalate come presenti minimamente, in barba alla ventina di territori omogenei, dal punto di vista della flora evidenziati, nell’Atlante dei siti di interesse comunitario presenti nell’area (4).
Ma dato che ovviamente non sono i fiori a motivare l’impresa, ma i soldi, si dice che questi nuovi impianti porteranno lavoro e benessere, omettendo che le due società confluite nella Berghem Ski (Stl e Colere) hanno bilanci disastrosi da anni e quindi grandi interessi economici nella realizzazione degli stessi (5).

Gli ambientalisti minimizzano i vantaggi presunti di nuovi posti di lavoro e sottolineano il danno ambientale conseguente all'alterazione pesante ed irreversibile del territorio valligiano. In Val Conchetta ad esempio il terreno è carsico e in pendenza, quindi sarà necessario uno sbancamento di terra poderoso per adeguarlo alle esigenze sciistiche.

Per il 24 giugno prossimo le associazioni SerianAmbiente ed Orobievive si sono fatte promotrici dell'iniziativa La montagna dice no: un'escursione naturalistica attraverso i territori interessati dal progetto del comprensorio (6).

Come afferma il giornalista e scrittore Davide Sapienza il problema "non è lo sci in quanto attività, ma il rispetto della natura, che quindi è anche rispetto dei cittadini".  

Pensare di costruire nuovi impianti, quando sulle Alpi ci sono più di 180 strutture di risalita abbandonate, che arrugginiscono e deturpano il paesaggio, oltre a non essere né economico né ecologico, è civicamente oltraggioso. 
Ironia della sorte, più che per la mobilitazione degli ambientalisti, è probabile che il progettone del comprensorio sciistico affondi sotto i tagli finanziari del governo Monti ...

(1) erano previsti 90 km di piste, ridotti a 50 Km con il ritiro dal progetto della società Iris dell'impianto di Spiazzi di Gromo. cfr. Il comprensorio dello sci si sblocca: ma è dimezzato / Marta Todeschini (L’Eco di Bergamo del 27/05/2012 p. 36)  http://www.orobievive.net/3_stampa/stampa_2012/comprensorio%20riparte.pdf
(2) Dopo i proclami del giugno 2011 i lavori sembrano fermi cfr. http://www.montagna.tv/cms/?p=35234 ed il più recente articolo apparso su L’Eco di Bergamo del 08/02/2012: Selvino, «Skidome» a passo lento Si procede con l'acquisizione delle aree http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/266657_selvino_skidome_a_passo_lento_si_procede_con_lacquisizione_delle_aree/
(3) http://www.wwfbergamo.it/Tematiche/Territorio/IndagineProcuraimpiantisciisticiValbondione/tabid/172/Default.aspx
(4) Cfr. l'articolo: Comprensorio. Uno scempio e senza risorse / Marta Todeschini ( L’Eco di Bergamo del 04/06/2012 p. 28) e Selvino, avanti piano con lo sci al coperto/Laura Arnoldi (L’Eco di Bergamo del 04/06/2012 p. 29) http://www.orobievive.net/3_stampa/stampa_2012/comprensorio_orobievive%204%20giugno%202012.pdf
(5)
"Le opere di messa in sicurezza dei versanti, le opere di protezione, la larghezza minima da garantire per le piste e le strade di servizio non possono che richiedere pesanti interventi di spostamento di suoli che nessuna opera di ripristino o compensazione faunistica, floristica e vegetazionale potrà mai più bilanciare in termini di impatto ambientale"
Cfr.
http://www.wwfbergamo.it/Tematiche/Territorio/IndagineProcuraimpiantisciisticiValbondione/tabid/172/Default.aspx
(6) http://www.orobievive.net/7_news/2012/MontagnaNO.pdf