Tra incursioni al Salone del gusto, visite ad Eurochocolate ed al meno internazionale "Morbegno in cantina", pensavo di aver degustato, con sano spirito gaudente, tutto il degustabile. 

La competente e gentile lezione di assaggio, offerta venerdì scorso da Matteo Maria Carminucci, "mielomane" (1) dell'azienda trentina Mieli Thun, si é rivelata dunque una gradita sorpresa visiva, olfattiva e gustativa di un alimento, perché tale é il miele, trascurato nell'alimentazione e nella cucina moderna, ma protagonista nella tavola degli antichi, basti pensare al miele di Narbonne dei romani (2).




Se la vista è appagata dalla "mielicromia" (3) ovvero dalle sfumature e dai colori del miele, difficili da codificare, ma splendidi da osservare nella variegata gamma cromatica che parte dal color panna del miele di trifoglio per arrivare, degradando dal giallo zabaione al nocciola, fino all'ambra scuro della melata di bosco, sorprendente è poi la prova olfattiva con le note pungenti di formaggio del miele di tarassaco, con la fragranza fruttata del miele di girasole e l'odore di liquirizia e di radice vegetale del miele d'edera, tanto per citarne alcuni.

Infine l'assaggio vero e proprio riconcilia il palato con sapori ancestrali e separa l'impiego del miele dal pregiudizio che lo confina all'uso curativo in tisane e decotti.

Infatti il "nettare degli dei", già protagonista della cucina dell'antichità (4) ed impiegato anche nell'arte culinaria medievale, non solo per la conservazione di alimenti deteriorabili (mele cotogne, olive ...), ma anche per condire, per creare salse e naturalmente in pasticceria, ritorna ad essere utilizzato nelle ricette moderne (5) .

L'utilizzo prevalente è nei dolci (biscotti, struffoli, torroni), ma anche in piatti di carne (maialino glassato, coniglio al miele) e persino in contorni (zucchine in agrodolce o verdure con cacio e miele).

In conclusione non resta che dire: miele, onesto piacere!


(1) nel senso di appassionato di miele Sorridente
(2) Narbona ovvero Narbo Martius in latino, fu colonia romana della Gallia Narbonense, famosa per il commercio.
(3) Mielicromia è un grazioso libretto divertissement edito dalla Mieli Thun, presentato come "un pretesto per raccontare curiosità, note organolettiche, spunti culinari, informazioni botaniche dei fiori di cui i mieli sono figli." Cfr. http://www.mielithun.it/mielicromia-mieli_thun.pdf
(4) Il "mulsum", un vino mielato, veniva offerto all'inzio del pasto nell'antica Roma. Conosciamo alcune ricette antiche grazie al De re coquinaria (L'arte culinaria) del celebre cuoco Apicio.
(5)
Libri di ricette e cucina al miele:
- Il miele in cucina / Alfredo Russo. - Terzo : Gribaudo, 2008. - 117 p. : ill. ; 25 cm.
- La Cucina Italiana : miele. - Casale Monferrato : Piemme, [2006]. - 111 p. : ill. ; 25 cm.
- In cucina con il miele : ricettario agrodolce / [testo a cura di Anastasia Zanoncelli. - [Milano : Zelig ; [Sommacampagna] : Mulino Don Chisciotte, 2005. - 40 p. : ill. ; 19 cm