Dalla metà degli anni Settanta, con l’incremento ingiustificato dei prezzi di sottoscrizione delle riviste accademiche, si è cominciato a parlare di scholarly communication crisis (crisi della comunicazione scientifica) o di serials crisis (crisi della letteratura periodica). La proliferazione di riviste elettroniche e di modelli di prezzi diversi ha ulteriormente complicato le politiche di acquisizione delle risorse seriali e reso insostenibili i costi per molte biblioteche. 

Accanto al problema della crisi e del costo dei periodici, si sono sviluppati in controtendenza nuovi modelli di pubblicazione digitale che includono l’accesso aperto (open access) e gli archivi istituzionali (repositories) (1), modelli però non sufficienti a contrastare il giogo dei grandi editori che detengono il copyright sui risultati pubblicati delle ricerche scientifiche, tanto che persino gli autori stessi hanno difficoltà a recuperare copie dei propri contributi.

Le politiche vessatorie degli editori scientifici hanno dunque suscitato le proteste dei ricercatori e degli studiosi.

Due iniziative analoghe, una contro l’editore Elsevier e l’altra contro l’editore Springer, stanno infiammando il mondo accademico negli USA ed in Francia.


La prima protesta è stata lanciata dal matematico statunitense Tim Gowers sul suo blog http://gowers.wordpress.com/ e sta riscuotendo ampio consenso su http://thecostofknowledge.com/.

Tim Gowers sostiene che le politiche di Elsevier sono insostenibili per i ricercatori perché in sintesi l’editore chiede il pagamento di quote troppo elevate, obbliga a sottoscrivere collezioni di titoli non negoziabili e spesso non corrispondenti agli interessi accademici e, last but not least, promuove politiche contrarie alla diffusione dell’accesso aperto.

La seconda protesta è l’appello lanciato dall’Institut Fourier in Francia insieme a molte altre istituzioni contro le politiche di prezzo e i modelli economici  del contratto Springer in corso di rinnovo http://www-fourier.ujf-grenoble.fr/petitions/index.php?petition=3

L'accesso alla letteratura scientifica dovrebbe essere un diritto garantito in ambito accademico, così come la disseminazione dell’informazione necessaria per favorire la ricerca e lo sviluppo.

Affinché l’accesso alla conoscenza abbia un costo sostenibile, c’è da augurarsi che si sostengano sistemi di pubblicazione alternativi agli editori tradizionali e si vada contro la logica degli indici citazionali a favore di valutazioni “article based”.


(1)
Open access repository = A digital archive created and maintained to provide universal and free access to information content in easily read electronic format.
Chi vuole cimentarsi con le definizioni di biblioteconomia veda ODLIS (Online Dictionary for Library and Information Science) al link
http://www.abc-clio.com/ODLIS/about.aspx