Ma avete mai visto le pubblicità trasmesse sui canali televisivi svizzeri?

I creativi elvetici si sbizzarriscono con idee ardite e fantasiose, che se non servono a promuovere i prodotti reclamizzati, sicuramente restano impresse nella memoria di chi vede i loro spot e spesso regalano sorrisi e buonumore.


In quale altra televisione appare Martin Horat il "profeta del meteo svizzero", un metereologo canuto e bianco, che assaggia la neve e afferma con gusto "Quanto è dolce!" per promuovere la stagione sciistica? (1).

Nella confederazione oltre alla passione per le mucche, protagoniste assolute come è naturale di molti video per la vendita di latte - indimenticabili la mucca calciatrice e la mucca ballerina di flamenco (2), devono avere una predilezione anche per le galline, che filano a deporre uova svizzere al ritmo di "Oh happy day" (3) oppure scodellano ovetti direttamente in negozio nello spot “Incredibilmente fresco” della Migros (4).

Altri animali imperversano nelle reclame svizzere, basti pensare al cane Barry ed all’oca Gianni, testimonials della pubblicità per la frutta e la verdura confederali (5).

L'estro dei pubblicitari della terra di Guglielmo Tell non si limita certo ai prodotti freschi, ma riesce a sollevare anche dibattiti, come nel caso della campagna per la prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, promossa dall'Ufficio Federale della Sanità Pubblica (UFSP), che ha suscitato parecchio scalpore e polemiche, avvicinandosi più alla comicità che all'educazione sanitaria.
Negli spot, censurati parzialmente e trasmessi in orario notturno, tanto per fare qualche esempio, sono stati messi in campo un'improbabile docente universitaria che prende in prestito la mano di uno scheletro durante una lezione accademica per ovviare a fastidiosi pruriti ed un giovane pizza express che, avendo le mani impegnate con i cartoni delle pizze, ricorre alla ringhiera della scala condominiale per trarre sollievo dal tormento del "pizzicore" intimo (6).

Che dire? Quando guardo i canali svizzeri mi godo persino la pubblicità.