Quando incontro qualcuno che conosce Axel Munthe, il medico e scrittore svedese autore della Storia di San Michele (1), mi accendo di entusiasmo, perché subito avverto l'affinità e la complicità che unisce chi può condividere una passione comune, l'interesse appunto per un essere originale, definito da Bengt Jangfeldt, curatore di una recente biografia, "a man who believed in every sense in the power of dreams" (2).
Nei giorni scorsi mi è capitato di parlare di Munthe e la rinnovata curiosità, mi ha condotto a ricercare ulteriori notizie ed a scoprire che i discendenti dell'illustre medico, ovvero i figli (Peter e Malcolm) ed i nipoti (Adam e Katriona), sono personaggi altrettanto particolari.  La scrivania di Hilda a Ellensmanor

Primo fra tutti il figlio Malcolm Munthe (1910-1995), descritto come "l'ultimo vero inglese eccentrico" (3): nato dalla seconda moglie britannica di Axel Munthe (Hilda Pennington-Mellor), cresciuto tra la corte svedese, l'Italia e la Gran Bretagna, si distinse come militare durante la seconda guerra mondiale, abile spia e sabotatore dietro le linee nemiche in Finlandia, Norvegia e Svezia, ma anche liberatore di Benedetto Croce e della sua famiglia, prigionieri a Sorrento ed ospiti poi a Capri nella villa del padre.
Oltre a trovare menzione in diversi libri sulla resistenza norvegese, Malcolm Munthe ha raccontato le vicende belliche in prima persona nei suoi libri The Bunty Boys e Sweet is War (4).
Nel dopoguerra, archiviate le esperienze da combattente, si dedicò alla cura dell'immensa eredità paterna: ottenuti i fondi necessari dalla vendita di alcuni immobili, riuscì a conservare completi gli splendidi arredi e la collezione di quadri della residenza svedese di Hildasholm (5) sul lago Siljan, del Castello di Lunghezza (6) tra Roma e Tivoli, infine delle dimore inglesi Much Marcle a Hereford e Southside House (7) a Wimbledon. Il maggiore Munthe si divertiva a fare da guida turistica multilingue in questi luoghi magici, raccontando storielle sulla sua infanzia e sull'illustre genitore e parlando con autoironia delle vicende storiche che lo videro protagonista, senza rivelare ovviamente la propria identità.

Sorvolando su Peter Viking Munthe (1909-1976) -noto soprattutto come militare- e su Guy Sebastian Munthe (1948-1992), assurto alla cronaca per i memorabili party londinesi negli anni Sessanta, passerei all'altro soggetto bizzarro della famiglia Munthe: Adam Munthe (1946-), figlio di Malcolm e nipote di Axel, scrittore e viaggiatore.
Sposatosi nel 1975 con una Rothschild, deve aver trovato più interessanti le renne e gli orsi polari delle isole Svalbard, visto che si è dedicato soprattutto ad esplorazioni nell’Artico in compagnia di scienziati e ricercatori.
Nel 2007 ad esempio è stato a capo di una missione scientifica tra il mare di Barens e l'Atlantico a temperature estreme, volta a conoscere e comprendere il sistema di vita e la cultura delle popolazioni Sami della Lapponia e le conseguenze dei cambiamenti climatici (8). Della spedizione faceva parte anche Johan Mathis Turi, pronipote di Johan Turi, il leggendario cacciatore e scrittore di etnia sami (9).

Infine interessante è anche la personalità della nipote più giovane di Axel Munthe, ovvero Katriona Munthe (1955-) che, oltre ad esercitare la professione di psicoanalista e psicoterapeuta, ha insegnato “scienza del simbolo” all’università di Roma e dopo l’incontro con Lorenzo Ostuni, si è dedicata al biodramma, il metodo di arte terapia, da lui inventato, fondando a San Francisco "The Biodrama Institute".

Buon sangue non mente dunque e di sicuro le origini familiari e culturali hanno una certa influenza sullo sviluppo delle persone.
Detto ciò buone esplorazioni e buone vacanze a tutti!  tongue-out

(1) Ho parlato a suo tempo di Axel Munthe cfr. http://www.giornale-di-giovanna.eu/index.php/archivio/16-persone/9-axel-munthe-chi-era-costui
(2) Axel Munthe: the road to San Michele / Bengt Jangfeldt ; translated by Harry Watson .- London and New York .-  I B Tauris,  2008 .- Viii, 383 p. : ill. ; 24 cm.
(3) definizione che si attribuisce a Sir Angus James Bruce Ogilvy, marito della duchessa di Kent e cugino di Elisabetta II d'Inghilterra.
Per ulteriori particolari sul Maggiore Malcolm Munthe si rimanda a: http://www.independent.co.uk/news/people/obituary-malcolm-munthe-1326543.html
(4) Notizie di Malcolm Munthe quale protagonista della Seconda Guerra si trovano nei libri:
We die alone / David Howarth. - London : The Reprint Society, 1955 - 215 p., [16] p. di tav. : ill. ; 19 cm. e
The Shetland Bus / David Howarth .- Edinburgh : Thomas Nelson & Sons, 1957. – x, 228 p.  : ill. ; 22 cm. ripubblicato nel 2001 da Lyons Press.
I suoi scritti, ormai dimenticati sono:
- Sweet is war ... to them that know it not / by Malcolm Munthe. - London : G. Duckworth, 1954
- The Bunty Boys / Malcolm Munthe. - London : Gerald Duckworth, 1961.
- Hellens. A Herefordshire manor / Malcolm Munthe. - London : Gerald Duckworth & Co, 1957

(5) Il palazzo di Stengården, progettato da Torben Grut, fu dato come dono di nozze a Hilda da Axel Munthe, che in verità non vi soggiornò quasi mai, poiché i due coniugi vissero separati.
L'abitazione venne scelta comunque come residenza di vacanza dalla donna e dai figli Peter e Malcolm, che lì vissero estati animate da giochi e spettacoli ed “il loro stile di vita era una mescolanza capricciosa di Alice nel paese delle meraviglie ed i Cavalieri della Tavola Rotonda” come ha scritto Olof Lagercrantz (Il mio primo circuito, Min första krets). Dopo la morte di Hilda nel 1967 la residenza venne rinominata dai figli "Hildasholm" in onore della madre.  cfr. http://www.hildasholm.org/se/historia/livet-på-hildasholm-807497
(6) Si legga "Il Castello di Lunghezza" di Katriona Munthe (Le dimore storiche, n. 1 aprile-gennaio 1988, pp. 10-11
(7) Per la residenza di Ellens Manor vedi http://www.hellensmanor.com - Per Southside vedi http://www.southsidehouse.com/
(8) cfr. http://www.finnmark2007.com/expedition.html
(9) Per notizie sul popolo Sami vedi  http://www.samenland.nl/lap_sami_si.html