Il viaggio è un'esperienza di conoscenza e di arricchimento inestimabile, che si rinnova e ci sorprende, ma per goderne appieno è importante il modo e lo sguardo attraverso i quali guardiamo i luoghi. L'estate 2012 mi ha regalato la piacevole scoperta di Dalyan e Kaunos.


La piccola città di Dalyan (in turco significa "diga di pesca") è situata sulla costa della Turchia sud-occidentale nel delta dell’omonimo fiume, nell’area al limite tra le antiche regioni della Caria e della Licia.

A chi giunge dal mare, lasciati i banchi di sabbia della spiaggia di Iztuzu, detta anche Turtle beach per la presenza delle tartarughe Caretta Caretta (1), appare un sorprendente labirinto naturale di canneti alti oltre tre metri e di erbe palustri, in cui l’acqua salata si mescola a quella dolce, creando un ecosistema  affascinante. All’imporsi del paesaggio fluviale si ha la sensazione di trovarsi in un luogo che rammenta a tratti le valli di Comacchio, a tratti il Mekong. 
Proseguendo la navigazione si vedono i vivai (2) dove i pescatori allevano varie specie ittiche, risalendo ancora il fiume si incontrano imbarcazioni attraccate al molo ed edifici commerciali e pubblici (ristoranti, alberghi e persino una moschea).

Si sbarca poi a poche centinaia di metri dalle rovine dell’antico porto commerciale di Kaunos, nel golfo di Koycegi.
Gli scavi sono ancora in corso a cura della Baskent University di Ankara, ma già nel 1842 il sito archeologico è stato identificato come Kaunos, grazie al ritrovamento di un’epigrafe. I resti dell'insediamento originario risalente al IX a.C., in seguito al processo di interramento alluvionale ed al progressivo insabbiamento del porto, si trovano ora a circa tre km dalla costa, ma nell’antichità sorgevano sulla riva del mare (3).

Finora sono state riportate alla luce varie strutture, testimoni di diverse civiltà autoctone carie, ellenistiche e romane: meritano menzione, oltre alle mura difensive ed all'acropoli, il teatro in posizione suggestiva sul promontorio e le rovine delle terme, mentre nella città bassa rilevanti sono una fontana romana ed i resti di un tempio (4).

Appaiono infine lungo le sponde fluviali le spettacolari tombe rupestri licie, scavate nel mezzo di una parete rocciosa e risalenti al IV secolo a.C.: sono simulacri di templi con una sala interna entro la quale su baldacchini si depositavano le salme. L'imponenza delle tombe è correlata all'importanza del defunto ed ai più umili era riservato un loculo con una semplice apertura squadrata nella roccia. 

Incorniciate da un paesaggio unico, le vestigia del passato affiorano in questi luoghi ricchi di storia ed affascinano, consentendo alla mente di vagare ed aprendo il cuore alle emozioni.

(1) da maggio a settembre dalle 22.00 alle 8.00 la spiaggia dovrebbe essere chiusa ai visitatori per consentire la deposizione delle uova durante la notte. In realtà ad uso turistico ho assistito all’adescamento delle tartarughe in acqua con l’offerta di granchi: spettacolo triste per chi ama la natura 
(2) sono particolari strutture in legno chiamate "dalyanlar" (pescaie)
(3) Fortificata nel IV sec. a. C. divenne scalo portuale per il commercio di sale, pesce conservato e schiavi. A minare la prosperità di Kaunos ci fu anche la malaria endemica, che secondo Erodoto affliggeva i suoi abitanti, connotati da colorito e bulbi oculari giallastri.
(4) cfr. Turchia : Istanbul e il Corno d'Oro, Ankara e la Cappadocia, Troia e le coste dell'Egeo / TCl. - Ed. aggiornata con allegata guida alle informazioni pratiche. - Milano : Touring, 2009. - 332 p. : ill. ; 23 cm. Turchia. - 9. ed. - Torino : EDT, 2011. - 799 p., [6] carte di tav. : ill. ; 20 cm. (Lonely Planet)