Noi italiani siamo conosciuti come il popolo che gesticola di più in assoluto e deteniamo il primato del “far le corna”, un gesto dal forte potere scaramantico di cui ha dato pubblica manifestazione recentemente anche un nostro politico, anzi anche più di uno … (1).

In tutte le culture sono diffusi gesti e oggetti ai quali si attribuiscono poteri di protezione o di buon auspicio. 
Gli antropologi e gli studiosi del linguaggio si sono occupati delle forme di comunicazione non verbale ed è interessante vedere il significato di alcuni fra gli atti e gli oggetti propiziatori più familiari anche fra i non superstiziosi.

Far le corna
Il gesto delle corna, oltre che come insulto, viene utilizzato in orizzontale o in verticale,  rivolto verso il basso oppure verso l'alto per evitare la malasorte.
Le “corna orizzontali come gesto di protezione riproducono simbolicamente le corna del torello e sono state poi collegate al diavolo della chiesa cristiana. Questo gesto ha un’implicazione superstiziosa e scaramantica. Secondo l’usanza napoletana detta “tierra e cielo” far le corna in entrambe le direzioni proteggerebbe da ogni evenienza Occhiolino.

Incrociare le dita
Come spiega l'antropologo Desmond Morris ne' L'uomo e i suoi gesti (2) l'atto di "incrociare le dita" (di solito sovrapponendo il medio e l'indice), così familiare da diventare quasi scontato, utilizzato da persone di religione diversa, è in realtà un antico gesto protettivo della Chiesa cristiana.

In origine questo gesto era la versione segreta del "segno di croce" e lo si faceva tenendo ben nascosta la mano. Oggi come segno di buona fortuna è definitivamente venuto allo scoperto e non ha un carattere religioso evidente, perché molti non si rendono nemmeno conto di compiere un atto di devozione quando "incrociano le dita".

Ma più che i gesti, in tutte le culture sono diffusi oggetti delle svariate specie, ai quali si attribuiscono poteri portafortuna e di buon auspicio, detti amuleti o talismani. 
Nel saggio Amuleti e talismani (3), sempre Desmond Morris ha spiegato il significato di diversi oggetti legati alla superstizione molto conosciuti come il cornetto rosso ed il ferro di cavallo ed altri più diffusi in culture extraeuropee come la Mano di fatima ed il Maneki neko.

Il Ferro di cavallo
Secondo una leggenda nata nella seconda metà del X secolo, il potere del  ferro di cavallo come portafortuna è legato a san Dustan, il maniscalco inglese divenuto poi arcivescovo di Canterbury. Un giorno il santo incontrò uno strano personaggio che gli domandò ferrargli un piede.
Riconosciuto Satana, che aveva i piedi caprini, lo incatenò al muro ed il diavolo, in cambio della liberazione, promise di non entrare nelle case alla cui porta fosse appeso un ferro di cavallo.

La Mano di Fatima
E' un simbolo antico molto diffuso in Oriente: la mano destra levata trasmette la potenza, la protezione, l’offerta o la benedizione sia come immagine appesa sulle porte delle case e disegnata sui muri, che come tatuaggio sulle mani o come monile appeso al collo. 
Secondo la credenza popolare protegge quotidianamente le persone che si affidano a Fatima, la figlia del Profeta Maometto.
Come racconta la tradizione, Fatima stava preparando la cena quando, al sopraggiungere del marito Alì in compagnia di una piacente concubina, confusa e dispiaciuta mise la mano nell’acqua bollente, ma non sentì alcun dolore e da allora la Mano di Fatima divenne un simbolo di serietà ed autocontrollo.

La Mano di Fatima è però anche collegabile ai dogmi del credo islamico: le cinque dita ricordano infatti i cinque pilastri della fede islamica o secondo gli sciiti i cinque personaggi sacri (Maometto, Alì, Fatima, Hassen e Hussein).  

Maneki neko
Il più popolare portafortuna in Giappone è il Maneki Neko (4): si tratta dell’effige di un gatto a coda mozza raffigurato seduto con la zampa anteriore alzata.
E’ detto anche “gatto che dà il benvenuto”. Oltre ad essere presente in uffici, negozi ed abitazioni, il Maneki neko indossato appeso alla cintura porta fortuna e contrasta la malasorte e le malattie.
Ci sono due differenti leggende attorno al potere benevolo del Maneki neko: una racconta che durante un temporale un gatto invitò un gruppo di samurai ad entrare in un tempio e così li protesse dall’essere fulminati; l’altra narra invece che, un felino, alzando la zampa, difese una donna dall’attacco di un serpente, dal quale venne poi ucciso. Per commemorare il gesto coraggioso, la donna fece intagliare l’immagine del gatto nel legno e da allora la sua effige divenne un talismano contro i pericoli.

Le mosche d'oro

Una delle onorificenze più famose nell'antico Egitto era la collana dalle mosche d'oro (Ordine della Mosca Dorata o Mosca del Valore) che veniva data in premio ai soldati valorosi. Sono stati rinvenuti amuleti di pietra a forma di mosche e pitture su ceramiche con questo insetto anche in epoca predinastica.
Ancor oggi sono diffusi monili e orecchini a forma di mosca ai quali viene attribuito un valore di prevenzione e protezione.



(1) Prima delle corna di Berlusconi sono passate alla storia le corna a due mani fatte dal presidente Leone nel 1975 a Pisa contro gli studenti contestatori e iettatori che gli auguravano di prendersi il colera (a Napoli c'era un epidemia).
(2) L'uomo e i suoi gesti : la comunicazione non-verbale nella specie umana / Desmond Morris. - 11. ed. - Milano : Mondadori, 2005. - 319 p. : ill. ; 29 cm. (Trad. di Paola Campioli e Maria Cucchi).
Si veda anche
: Dizionario dei gesti degli italiani : una prospettiva interculturale / Fabio Caon. - Perugia : Guerra, [2010]. - 222 p. : ill. ; 24 cm + 1 dvd.
(3) Amuleti e talismani / Desmond Morris. - Milano : Tecniche nuove, [2000]. - 224 p. : ill. ; 27 cm. (Trad. di Melania Galliazzo)
(4)
In Cina il felino portafortuna è detto Silkworm o gatto del gelso, perchè  si crede che protegga i bachi da seta durante la crescita e allontani i topi che infestano le fattorie.