Ci sono luoghi del cuore che non sono tali per fama e spettacolarità, ma perchè appartengono ad un nostro mondo interiore ricco di suggestioni e memorie.

Paesaggio dalla Colma

La Colma di Sormano (m. 1.124) rappresenta una mia personalissima meta di pellegrinaggio pluriennale e mi piace pensare che il suo irresistibile richiamo sia da attribuirsi alla involontaria disseminazione dei miei denti da latte, avvenuta in tempi remoti in seguito ad una rovinosa caduta. In verità la "grande seduzione" deriva da anni di mitiche passeggiate e sudate con famiglia ed amici.

Sgombrando il campo dagli scherzi e dai ricordi, oltre ad essere il valico stradale più alto del Triangolo Lariano, La Colma è anche uno splendido balcone naturale dal quale è possibile ammirare il S. Primo, il gruppo della Grigne, il Resegone, il Cornizzolo, i Corni di Canzo e la vista sui paesi della Vallassina.

Al paesaggio montano, reso ancor più ameno dalla presenza di mucche nei pascoli che rievocano i quadri di Segantini, si aggiungono altre attrattive per gli escursionisti di tutti i tipi.

Accanto al parcheggio infatti c'è una baita dove i gaudenti possono ristorarsi, gli astrofili possono invece fare una visita all'Osservatorio Astronomico di Sormano, infine i ciclisti trovano pane per il loro denti nel cimentarsi a percorrere il cosidetto "Muro di Sormano" : una salita ciclabile breve, ma dalla fortissima pendenza (fino al 24%) inserita negli anni Sessanta nel percorso del giro d'Italia. 

La bellezza della Colma la si può cogliere appieno però non d'estate, quando le rive erbose sono invase dai fanatici della tintarella, ma alla fine dell'inverno, quando nei prati spuntano crocus e bucaneve e tutt'intorno regna la quiete e si respira aria tersa.