Il piacere della lettura, come il piacere del cibo, è dato in primo luogo dalla libertà di scelta e dalla lentezza, grazie alla quale possiamo assaporare i contenuti delle righe che ci scorrono sotto gli occhi.   libro vs e-book

Se si è cultori e gourmand del libro tradizionale non esiste versione digitale che regga il confronto con il gusto di toccare con mano la carta, sottolinearla, stropicciarla, scriverci annotazioni e commenti, oltre all'impagabile divertimento di apporre il proprio ex-libris personalizzato su una pagina scelta, per personificare il libro e lasciarvi traccia tangibile della propria identità. Per quanto mi riguarda ho scelto un timbro con una pecora nera ed una pecora bianca, che se non personificano la mia identità, sicuramente ironizzano sul mio modo di essere.

Non voglio certo far la guerra alla tecnologia e riconosco l’impagabile agevolazione di leggere in viaggio su e-book reader o altri supporti multimediali, oltre alla possibilità di archiviare numerosi documenti e articoli, portandosi appresso un peso irrisorio. Detto ciò pur rientrando fra i cosiddetti "lettori forti" (almeno 10 libri letti per anno), la mia posizione  "antiquata" è smentita dal mercato italiano, che sembra confermare la tendenza alla crescita dell’editoria on line (1) a fronte del calo di vendita dell’editoria tradizionale: non a caso il “Rapporto sullo stato dell'editoria in Italia 2013” edito dall’AIE (Associazione Italiana Editori) per la prima volta sarà solo in versione on line (2).

Malgrado le vendite di e-book su Amazon in Gran Bretagna e USA abbiano di gran lunga superato le vendite delle copie cartacee,  nel nostro paese siamo ancora lontani dalla “colonizzazione digitale” di cui parla Roberto Casati nel suo libro “Contro il colonialismo digitale” (3): secondo l'autore infatti, l’avvento di tablet ed iPad ha accresciuto e dilatato, grazie anche ai collegamenti ipertestuali, la quantità di lettura, ma non la qualità della stessa, perché i supporti multimediali si prestano a molte distrazioni che la lettura tout-court di libri non consente.

Al Salone del libro di Torino lo scorso maggio in un interessante dibattito si sono fronteggiati con due opposte tesi Giuseppe Laterza dell’omonima casa editrice e Marco Ferrario, fondatore della libreria digitale italiana BookRepublic: per il primo l'avvento del digitale non è scontato (non ha senso digitalizzare tutto e bisognerà valutare l'incidenza del fatturato ed il regime fiscale che verrà applicato all'on line), mentre il secondo sostiene che l'affermazione del digitale nel mondo dell'editoria è inesorabile ed inevitabile (4).

E' un dato di fatto che con l’esplosione delle vendite on line, sembra inarrestabile il declino delle librerie tradizionali e persino un'insegna prestigiosa come la storica libreria Bocca in Galleria a Milano, annaspa e rischia la chiusura, salvo riconvertirsi e trasformarsi in qualcosa di nuovo per offrire servizi alla lettura di qualità in alleanza con le case editrici (5).

Al di là di ogni polemica sterile, credo che ognuno abbia il diritto di leggere come più gli aggrada e che possa esserci pacifica coesistenza di lettori "primordiali" e lettori digitali, purché si alimenti sempre la fame di lettura su qualsiasi supporto, perché - riportando le parole di Daniel Pennac- "il tempo per leggere, così come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere"


(1) Lettori forti in fuga verso il digitale / Luca Ferrieri (Il Manifesto 12/11/2012) cfr. http://www.blonk.it/wp-content/uploads/2013/05/12-09-2012-Il-Manifesto.pdf
(2) "I pro e i contro di ebook e libri di carta"
http://www.aie.it/SKVIS/Quaderni_PUB.aspx?IDUNI=0qh5yukyndmqz3xerv1zt2xo1167&MDId=6371&Skeda=MODIF306-32-2013.9.19
(3) Contro il colonialismo digitale : istruzioni per continuare a leggere / Roberto Casati. - Roma : Bari ; Laterza, 2013. - VI, 130 p. ; 21 cm.
(4) cfr. http://www.lastampa.it/2013/05/22/blogs/versus-interviste-s-contro/carta-vs-digitale-l-ebook-uccidera-il-libro-zRsltuJXKGcbvEoAPQu16N/pagina.html
(5)Interessante il contributo dello scrittore Giampaolo Simi sul suo blog dedicato alle librerie indipendenti e per una riflessione sul leggere slow:
http://giampaolosimi.wordpress.com/2013/10/29/le-librerie-indipendenti-devono-chiudere-tutte/
"è possibile una rivoluzione del piacere della lettura, un’operazione simile a quelle che portano avanti Slow Food o Eataly? Le librerie indipendenti possono trasformarsi …  in qualcosa di nuovo, in presidi del gusto di leggere, di scrivere e di ascoltare? "